Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha messo in evidenza le difficoltà del corpo docente italiano. Il 5 ottobre ci sarà la Giornata internazionale degli insegnanti ed è arrivata la solidarietà del Coordinamento Nazionale che ha augurato un proficuo anno scolastico ai docenti, professione che sta diventando sempre più “difficile e complessa” per le “responsabilità civili e penali in aumento nell’esercizio della propria funzione di educatori”.
Secondo il Coordinamento Nazionale la professione ha perso di credibilità per numerosi fattori esterni, come alcune riforme condotte in modo errato. Si fa inoltre sempre più difficile il rapporto tra docenti e famiglie, troppo spesso conflittuale. Oltre alle difficoltà legate alla professione, troppi docenti al giorno d’oggi versano in condizioni di povertà: i docenti fuori sede del Sud che esercitano la professione al Nord sono i più penalizzati. Tra affitto e spese quotidiane per questa categoria di persone è difficile risparmiare e il proprio stipendio nella maggior parte dei casi è tutto destinato agli oneri da sostenere tutti giorni.
In un campione di 242 docenti fuori sede intervistato, il 62,3% ha infatti dichiarato di destinare una cifra che oscilla tra i 5.000 e i 10.000 euro al proprio sostentamento, per il 28,8% la spesa è addirittura superiore ai 10.000 euro. Lombardia, Lazio e Toscana sono le regioni con il più alto numero di docenti fuori sede in difficoltà: in queste regioni la maggior parte dei docenti fuori sede non riesce a risparmiare per le spese troppo alte. In particolare i corpi docenti più colpiti appartengono alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e alle discipline giuridico/economiche.
La maggior parte dei soggetti intervistati ha inoltre evidenziato una forte disponibilità al rientro nella propria regione, anche con la possibilità di essere utilizzati in altri ruoli, come ad esempio nelle attività di sostegno pomeridiane. La specializzazione del corpo docenti, la maggior parte dei quali ha conseguito titoli di studio elevati come il dottorato permetterebbe la ricerca di soluzioni alternative all’esodo nelle regioni del Nord. Il presidente del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, Romano Pesavento, si aspetta che il Governo tenga conto di questa situazione di criticità e cerchi di invertire il trend.